Bambini come fiori

I bambini sono fiori
da non mettere nel vaso:
crescon meglio stando fuori
con la luce in pieno naso.
Con il sole sulla fronte
e i capelli ventilati:
i bambini sono fiori
da far crescere nei prati.

Roberto Piumini 

Perchè bambini come fiori

Questo sito è dedicato a te mamma che hai a cuore la salute dei tuoi figli. E a tutti i professionisti della salute dei più piccoli. Molto spesso il genitore può curare e addirittura prevenire la malattia dei bambini, semplicemente sviluppando il giusto approccio alla cura e all’accudimento del bambino. Se così fosse, non dovremmo ricorrere così spesso ai medicinali, ma basterebbe qualche rimedio di prevenzione. Perché per il bambino la prevenzione della salute dovrebbe essere più importante della cura. Ci si preoccupa infatti di curare il bambino quando ormai è già ammalato, quando ha la tosse, il raffreddore, la febbre, le coliche, l’otite, ecc… Ci preoccupiamo molto e talvolta ricorriamo al pediatra, al pronto soccorso, agli antibiotici. E troppo spesso ricorriamo alla medicina chimica, senza considerare che, nella maggioranza dei casi, è possibile curare i bambini con rimedi naturali. Talvolta poi, proponiamo soluzioni chimiche ai problemi dei bambini che hanno un origine emotiva.

Devo ringraziare quello che i miei figli mi hanno insegnato, nella vita di ogni giorno. Loro sono sempre stati i miei maestri, nel senso che è grazie all’esperienza di madre che ho compreso che la salute dei miei figli dipendeva anche dal mio equilibrio emotivo. Successivamente ho cominciato a proporre i rimedi naturali per i bambini e le mamme, facendone poi una professione. Ciò mi ha permesso di comprendere che riuscire a garantire un approccio alla salute globale del bambino è uno dei presupposti fondamentali per la salute del futuro adulto. Quando ci prendiamo cura del rapporto originario con il bambino, quando usiamo i rimedi come le essenze floreali ed i rimedi spagyrici per smussare le disarmonie caratteriali del bambino e rinforzare il sistema immunitario, si fa una vera opera di prevenzione e quindi è possibile prevenire in modo radicale i problemi non solo della salute fisica, ma anche i futuri disturbi della personalità, del comportamento e dello sviluppo degli adolescenti e quindi anche dei futuri adulti.

Attualmente la vecchia concezione di malattia che si basava esclusivamente sul concetto di relazione causa – effetto è stata sostituita da una visione multifattoriale secondo cui l’evento malattia é la risultante dell’intrecciarsi di molti agenti fra loro : la genetica, l’ambiente, le relazioni sociali, lo stato immunitario, gli agenti infettivi, gli aspetti psicologici ecc. Per fare un esempio possiamo pensare alla sindrome influenzale: ci possiamo chiedere perché di fronte all’esposizione comune di più soggetti al virus non tutti sviluppano conseguentemente l’infezione. E’ evidente, pertanto, il ruolo di altre variabili nell’insorgenza della malattia. Oppure soffermandoci sulle malattie che insorgono dopo eventi stressanti o dolorosi come traumi, incidenti, degenze ospedaliere, lutti,cambiamenti, possiamo comprendere la non estraneità del mondo psichico.

La correlazione tra “corpo e psiche” su basi scientifiche si e’ andata affermando a partire dagli anni ’30 con gli studi del fisiologo H.Selye e via via fino ad oggi con ricerche sempre più sofisticate e dai risultati sempre più sorprendenti sull’interazione fra questi due mondi in cui si identificano precisi canali di connessione mente – corpo. Essi dimostrano che il corpo , durante gli stati emozionali, presenta consistenti modificazioni a carico dei visceri, dei vasi e di varie sostanze. Essi, infatti,  hanno correlati continui, intensi e talora imponenti nel funzionamento dell’organismo, seguendo una lunga catena di eventi da alcune aree del cervello quale il sistema limbico (parte filogeneticamente intermedia nello sviluppo dell’encefalo), la corteccia cerebrale (porzione più esterna dell’encefalo, filogeneticamente più recente ed ascrivibile ai neomammiferi), l’asse ipotalamo-ipofisario, il sistema neuro-vegetativo, il sistema endocrino ed il sistema immunitario.

Dal punto di vista neurofisiologico la somatizzazione avviene quando, in seguito alla negazione o alla repressione di uno stimolo emotivo per cui viene  meno la sua verbalizzazione, la via nervosa che viene maggiormente attivata é quella che dal sistema limbico prosegue verso l’asse ipotalamo-ipofisario e via via  verso il Sistema Nervoso Autonomo  Periferico, l’Endocrino e l’Immunitario. A loro volta i segnali viscerali stabiliscono un feedback con le vie nervose che vanno alla corteccia cerebrale dando luogo a quello che viene definito un “processo di apprendimento delle esperienze emozionali “ quindi la costruzione dei sentimenti. Si tratta dell’interpretazione cognitiva degli stati emozionali. L’elaborazione corticale delle informazioni concernenti stimoli a contenuto emozionale produce un’esperienza conscia delle emozioni (sentimenti) oltre che segnali che vengono inviati ai centri inferiori e che possono sopprimere o intensificare le manifestazioni somatiche legate alle emozioni. Le emozioni ed i sentimenti sono strettamente connessi con i comportamenti motivati, quali l’assunzione del cibo, l’assunzione dei liquidi, ecc. Pensiamo ad esempio a situazioni di anoressia o di bulimia : l’aspetto emotivo ritrova un preciso correlato neurofisiologico.

Diversamente, se il bambino invece di reprimere le emozioni le libera verbalizzandole, le vie nervose che vengono maggiormente attivate sono quelle dirette alla corteccia cerebrale. Pertanto, il flusso d’informazioni si allontana dalla scarica somatica periferica per liberarsi con la parola mediante la verbalizzazione dei contenuti emotivi. Infatti, l’asse ipotalamo – ipofisario si comporta come un vero e proprio “relee’” del funzionamentio endocrino ed a sua volta di comunicazione con vari organi ed apparati. Risulta ora chiara l’importanza della verbalizzazione dei contenuti emotivi, ossia dell’espressione attraverso le parole delle nostre emozioni per il mantenimento dello stato di salute e della guarigione. Nel caso dei bambini, talvolta manifestano delle difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni, talvolta anche nel riconoscerle. Essi spesso non si riconoscono emotivamente e non riescono a dare voce al proprio mondo emotivo se non attraverso i disturbi somatici.

I nostri bambini sono fatti più di emozioni che di corpo fisico. A volte questo concentrato di emozioni sono difficili da gestire per un genitore: piangono, si arrabbiano, strillano come ossessi, desiderano continuativamente cose contrarie alla sopravvivenza, hanno molte paure, ecc. Molti genitori, di fronte alle emozioni dei loro figli, diventano schiavi, pur di evitare che piangano, si arrabbino o siano delusi. Come trovare il giusto equilibrio tra protezione e rispetto del diritto di fare le sue esperienze? Dobbiamo sempre sforzarci di proteggere i nostri figli e sostenerli nelle difficoltà? Oppure dobbiamo insegnare loro a tollerare le piccole e grandi frustrazioni della vita?

La malattia, il dolore ed il malessere però non sono di per sé fenomeni negativi nella vita del bambino, bensì sono da considerarsi come i segni precursori dell’incrinarsi dell’armonia in una parte dell’organismo. Quando somministriamo una medicina limitandoci a voler solo cancellare il dolore o a voler far scomparire i sintomi, senza cercarne la causa, il fattore responsabile dei disturbi, quel dolore può ripresentarsi dopo un certo tempo, in modo più ampio oppure sotto una diversa forma. Osservando i bambini, potremmo scoprire spesso che VI È UNA CORRELAZIONE fra sintomo e causa profonda. Questo è ciò che appreso dalle storie dei bambini che ho incontrato. E’ importante per i genitori leggere i sintomi come messaggi del corpo per comprendere cosa c’è dietro la malattia e aiutare il proprio bambino a guarire. Quindi, in questa ottica, non si può separare la malattia fisica, dal disagio psicologico. Sono da trattare insieme, perché come ho potuto riscontrare nella mia esperienza di utilizzo dei rimedi naturali, (come consulente in floriterapia e spagyria), è necessario curare la psiche ed il corpo insieme.

Sappiamo che si investono molti soldi ed energie per la ricerca scientifica e medica nella cura di malattie degenerative, tumori, ecc. Ma se queste risorse fossero messe a disposizione per fare prevenzione nella cura dei bambini, non solo otterremmo dei benefici per loro, ma si instaurebbero le basi per una corretta salute, che poi sarà il fondamento della salute dei futuri adulti.