Bambini iperattivi

Per valutare se un bambino è affetto da un deficit di attenzione e di iperattività (ADHD), occorre sottoporlo ad una valutazione diagnostica piuttosto lunga ed articolata. In alcuni casi i bambini iperattivi sono trattati con sostanze chimiche, ma nella maggior parte dei casi si tratta di bambini solamente più vivaci della media.

E’ spesso in occasione dell’inserimento scolastico che i problemi comportamentali e relativi al cosiddetto deficit attentivo diventano più salienti. Se un bambino non riesce a concentrarsi su un compito non è detto che sia affetto da un disturbo neuropsichiatrico. Può per esempio dare importanza ad altri stimoli ambientali per lui rilevanti o sentirsi in uno stato emotivo che non gli consente di mantenere l’attenzione su un compito. Oppure ci possono essere altre cause.

Gli estratti spagyrici di camomilla, passiflora e tiglio (gemmoderivato) opportunamente combinati ai  fiori di Bach e australiani sono un ottima alternativa naturale sia per i bambini troppo vivaci che iperattivi: non hanno effetti collaterali, non creano dipendenza e si possono usare insieme a qualunque altra terapia medica o psicologica migliorandone addirittura gli effetti.

Il criterio con cui scegliere i fiori si basa sulla valutazione della singola situazione e delle caratteristiche di ciascun bambino. La floriterapia, infatti, non serve per alleviare i sintomi, ma per rimuovere la causa del problema. Come diceva Bach, “si cura la persona non la malattia“.

Ecco di seguito un caso di bambino iperattivo:

Si tratta di un bambino di 7 anni più vivace della media, che all’inizio della scuola elementare faceva fatica a mantenere l’attenzione e ad inserirsi nella classe. Quando l’ho incontrato era parecchio abbattuto perché voleva incontrarsi con un amichetto dopo la scuola ma gli capitava spesso di restare solo. Talvolta i bambini fanno fatica a trovare un senso di appartenenza al gruppo dei compagni di classe a causa di esperienze avvenute in tenera età, perché hanno vissuto un abbandono da parte dei genitori, come una degenza ospedaliera prolungata o l’affido del bambino in tenera età ad un nido. Lo psicologo Joachim Haarklou ad esempio sostiene che il bambino sotto i due anni non dovrebbe andare al nido o meglio che è preferibile che stia a casa perché con i genitori si sente più protetto e sicuro. Haarklou dice anche che si dovrebbe però anche fare una valutazione del bambino. Ogni bambino è diverso e c’è chi è pronto ad un anno e mezzo e chi invece non lo è prima dei 4-5 anni.

Anche questo bambino é stato portato al nido che non aveva neppure 9 mesi,  perché la mamma ignorava le conseguenze di una scelta di questo tipo. Il fiore che avevo testato era in effetti Tall Yellow Top mescolato con un gemmoderivato di Tiglio. Dosaggio: 7 gocce mattino e sera. Dopo circa un mese le maestre dicono alla mamma che il bambino non è  più iperattivo. E la mamma testimonia una maggiore integrazione nel gruppo degli amici.

Il tiglio è in grado di agire sul sistema nervoso, allevia gli stati d’ansia contrastando i sintomi tensivi che ne derivano: cefalea, palpitazioni, insonnia, disturbi gastrici e intestinali, come il colon irritabile.

Tall Yellow Top è un fiore australiano da utilizzare quando c’è un senso di alienazione, solitudine e isolamento caratterizzato da una mancanza di connessione o di senso di appartenenza a qualsiasi cosa come la famiglia, un posto di lavoro o una realtà sociale o nazionale. Quest’essenza aiuta a riconnettere la sfera cognitiva a quella emozionale, dona la riscoperta della sensazione di appartenere a un gruppo (famiglia, amici, colleghi di lavoro, ecc), e favorisce le relazioni con gli altri. E’ una essenza da usare per lungo tempo fino a 6-8 settimane senza interruzioni e, se necessario, deve ripetersi allo stesso modo.

Tall Yellow Top si può utilizzare anche quando si tratta di bambini figli di genitori che non hanno desiderato il figlio durante la gravidanza. Utile in tutti i casi in cui vi è un senso di non appartenenza, di rifiuto da parte degli altri e nei casi in cui vi è una mancanza del senso di “casa”.