Come favorire l’autostima di tuo figlio

La dimensione comportamentale del calore è il fattore cruciale perché un figlio possa sentirsi accettato e l’accettazione rappresenta un bisogno universale. Secondo la PARTheory (Parental Acceptance-Rejection Theory) gli esseri umani hanno sviluppato, nel corso dell’evoluzione, dei bisogni emotivi che possono essere soddisfatti da persone che coprono un ruolo importante nella loro esistenza. Riprendendo la teoria dell’attaccamento, la PARTheory sottolinea l’importanza di far sperimentare al bambino, sin dall’infanzia, sensazioni di sicurezza e fiducia, che rappresentano una base sicura cui far riferimento per affrontare le diverse fasi dello sviluppo. A sua volta, ciò richiede al genitore caratteristiche di accessibilità, sensibilità e responsività.  Applicando il modello teorico e gli strumenti di valutazione di Rohner, è stato dimostrato che l’accettazione ed il rifiuto hanno un impatto diretto sullo sviluppo: coloro che sono stati accettati dai genitori hanno una salute mentale significativamente migliore di coloro che sono stati rifiutati. L’affetto genitoriale può essere mostrato sia fisicamente, con l’abbraccio, le carezze ed il conforto; sia verbalmente, attraverso le lodi, i complimenti, ma anche il tempo dedicato all’ascolto; in modo simbolico, mediante l’uso di specifici gesti culturali (come la concessione di privilegio associato ad una determinata età (ad es. organizzare un pigiama party a casa propria). Questi ed altri comportamenti contribuiscono a definire le componenti dell’accettazione genitoriale. Una prima raccomandazione a un genitore che non sia freddo o rifiutante è dunque quella di rendere percepibile il suo affetto in un qualunque modo che si sia congeniale. Il genitore deve anche porre attenzione a non inviare messaggi contraddittori. Per instaurare una comunicazione efficace è importante partire dall’ascolto, prestando attenzione alle emozioni e alle opinioni che i figli possono esprimere. Il sostegno maggiore del bambino è dato dall’essere ascoltato fino in fondo, dal sentirsi compreso e appoggiato e contenuto dalla possibilità di confrontarsi con l’adulto, quando questi ha un’opinione diversa dalla sua.

Per contro la rabbia o il risentimento, che pure possono sorgere nel genitore quando un bambino si comporta molto male, o insiste in un modo di fare sgradito, devono essere autoregolati. Ogni volta che un genitore agisce aggressivamente verso il figlio, urlando, criticandolo con violenza o peggio ancora punendolo fisicamente, il sentimento inevitabile del bambino è quello di essere rifiutato. Accanto alle risposte aggressive da parte dell’adulto, non va sottovalutato l’effetto negativo della distanza emotiva o delle reazioni di prolungato disappunto di fronte alle mancanze. Si può far riflettere il genitore sul fatto che agendo in questo modo fornisce un modello negativo, oltre a comunicare ostilità e rifiuto.

La mancanza di calore genitoriale è associata ad una bassa autostima, a una bassa competenza sociale ed a elevati problemi psicologici e comportamentali e se i bambini non percepiscono il supporto della figura materna sorgono in loro sentimenti di insicurezza e inadeguatezza.