Counseling per genitori

L’associazione La Vie En Rose offre ai soci l’opportunità di fare un percorso di counseling con uno dei counsellor che collaborano con la nostra associazione. Il carattere specifico di questo percorso sarà quello di integrare le tradizionali sessioni di  di counseling con l’utilizzo delle essenze floreali ed i rimedi spagyrici idonei a favorire nuove vie d’uscita dalle situazioni problematiche.

Sede degli incontri: Milano – Montevecchia – Domodossola

Per ulteriori informazioni si prega di scrivere all’indirizzo email: oltreifioridibach@gmail.com

Il counseling in Italia oggi è una realtà che si va affermando sempre di più in diversi ambiti:

Si tratta di un intervento fondato sul colloquio e sulle tecniche di ascolto, rivolto alla persona in situazione di disagio. Per disagio si intende un problema circoscritto che non necessita di un lavoro di ristrutturazione profondo della personalità. Infatti il counsellor non fa diagnosi e non tratta persone gravemente compromesse nella gestione del quotidiano, ma riguarda l’ambito della crisi momentanea e delle sofferenze connesse al ciclo della trasformazioni della vita. Quindi

Il termine counselling deriva dal latino e si può tradurre in consulo-ere che si traduce in <consolare>, <confortare>, <venire in aiuto>, <prendersi cura> oppure si può tradurre in consulto-are che rimanda al significato di richiedere il <parere di un saggio> o il <consiglio di un esperto>.  Carl Rogers è il considerato il padre del counseling psicologico. Egli sosteneva che il modo migliore di aiutare una persona quando si trova in difficoltà non è quello di dirle esplicitamente cosa fare, ma bensì di aiutarla a comprendere da sola la sua situazione a gestire il problema, prendendo da sola e pienamente, le responsabilità delle proprie scelte e decisioni. Il counselor fa leva sulle capacità, qualità e risorse della persona coinvolta nella situazione problematica, sviluppando nuovi processi di esplorazione, comprensione ed apprendimento con lo scopo di stimolare nuove vie d’uscita.

In questo appunto si differenzia appunto il lavoro del counselor rispetto a quello di altri  professionisti o tecnici risolutori di problemi, grazie appunto alla dimensione <artistica> od <olistica> che fa leva sull’apertura di nuove vie di comprensione allo scopo di trovare nuove vie di comprensione alle problematiche affrontate. La relazione che si viene a creare tra counselor e consultante non è un sistema di conoscenze concettuali e speculative che confluiscono in un metodo definito o in un sistema, bensì si tratta di una modalità di intervento che che possiamo mettere in pratica nelle nostre relazioni quotidiane con gli altri. Anche se non ne siamo consapevoli fino in fondo, quando utilizziamo l’empatia, mentre un amico in difficoltà ci racconta i suoi problemi, ci rendiamo conto che già questo nostro atteggiamento ci permette di fornire sostegno e conforto, sebbene non utilizziamo tutte le abilità del counselor.

Le caratteristiche che permettono di identificare la pratica del counseling sono, innanzi tutto, il clima di accoglienza che riusciamo a creare, l’accettazione incondizionata e la comprensione dell’altro, l’ascolto attivo ed il buon uso delle domande.

Un bravo counsellor è colui che all’interno di uno stato di comprensione empatica, è in grado di accettare l’altro nella sua globalità, senza giudizio. Senza giudizio, perché si sta guardando il suo mondo con i suoi occhi, si è nei suoi panni, nel suo cuore, si è con lui.

La relazione d’aiuto è una forma di intercomunicazione in cui si crea un ponte tra chi assiste e chi è assistito, che fa sì che queste due personalità diventino un noi; ciò che produce una sensazione di solidità affettiva… L’operatore deve fornire un tipo di relazione priva di ogni pregiudizio e ansia. Su questa base si costruirà l’azione cooperativa per risolvere il problema.

Un ulteriore obiettivo del counseling è favorire nelle persone la capacità di riattivarsi, di recuperare consapevolezza, equilibrio psicofisico, di gestire lo stress e gli stati emotivi in situazioni dove ci si espone fortemente, di implementare le risorse, di potenziare l’autostima.

 

Genitori e Counselor quasi perfetti. In viaggio dall’illusione alla realtà: i doni dell’imperfezione

 

L’obiettivo del seminario è quello di favorire il contatto con la saggezza originaria dell’organismo  attraverso il riconoscimento e la sospensione delle interferenze mentali ed egoiche, per abbandonare l’idea di essere, o diventare, perfetti e iniziare a essere se stessi. Temi trattati: Essere genitori, essere counselor: dal Sé ideale al Sé reale. I circoli viziosi: la tirannia delle idealizzazioni e delle illusioni, i blocchi emozionali, le energie vitali imprigionate nei dover essere. Il circolo virtuoso psicosomatico e il mantenimento del benessere. Autoregolazione e risorse. I doni dell’imperfezione. 

 

Data: 7-8 ottobre 2017

Orario: 9.30-13.00; 14.30-18.00

 

Conduce il seminario: Valentina Folla, supervisor e trainer counselor AssoCounseling

 

Sede del Corso e Segreteria organizzativa:

Associazione REF, via Morimondo 5, Milano, tel. 02.36553120, fax 02.36553121; info@associazioneref.org; www.associazioneref.org

Costo: € 180,00 (+ IVA).

I posti sono limitati e si accettano iscrizioni fino a completamento dei posti disponibili.

La partecipazione fornisce 14 crediti per i Counselor professionisti in aggiornamento. Inoltre il seminario fornisce 14 crediti formativi per proseguire con i nostri corsi di Counseling Integrato CoMeTE (annuali o triennali).

 

 

Progetto asilo “Bambini come fiori”

Bambini come fiori” è il progetto per un nuovo asilo che nasce sulla base dei principi ispiratori dell’associazione omonima, grazie alla collaborazione di un’educatrice ambientale e di una naturopata.

L’idea educativa nasce dalla consapevolezza che per crescere bambini sani e felici occorre soddisfare i seguenti requisiti:

  • offrire ai bambini la possibilità di un’esperienza quotidiana a stretto contatto con la natura, poiché questo è l’ambiente di vita e di crescita migliore e più salutare per tutti i bambini. Il giardino, il parco e il bosco permettono infatti di proporre esperienze piacevoli e significative per i bambini dai 18 mesi ai 6 anni rispondendo al meglio ai bisogni che solitamente emergono in questa fascia d’età. Necessità che riguardano l’aspetto motorio, quello sociale, quello riguardante la costruzione dell’individualità, quello relativo alla conoscenza del mondo e quello più propriamente artistico-creativo.
    L’ambiente naturale, infatti, offre la possibilità di stimolare il loro senso di avventura e la loro fantasia, permettendo un apprendimento per esperienza diretta.
  • Una naturopata sarà presente all’interno della scuola materna un giorno alla settimana, per svolgere la sua attività professionale mediante consulenze specialistiche per i bambini ed i loro genitori, fornendo suggerimenti sullo stile di vita e sulla scelta degli alimenti, di prodotti e integratori alimentari, fiori di Bach, ecc… Questo perché sappiamo quanto i condizionamenti emotivi, affettivi e sociali, vissuti nei primi anni di vita, incidano profondamente e forse irreversibilmente sul futuro dei propri figli.
  • Verranno realizzati laboratori creativi con l’uso di materiali naturali e con esperti naturalisti, che ci aiuteranno a conoscere le piante e gli animali attraverso laboratori, giochi liberi, passeggiate ed esplorazioni.