Fiori per la relazione genitori figli

Il fiore di Bach Vine

I bambini Vine si riconoscono facilmente perché fin da piccoli dimostrano un temperamento da piccoli dittatori e vorrebbero dettare legge su tutta la famiglia. Sicuramente, si tratta di bambini molto intelligenti e capaci, con molto coraggio e voglia di conoscere il mondo, senza troppe paure. Nel rapporto con gli altri bambini hanno una certa propensione a voler comandare, fino ad arrivare, nei casi più gravi ad imporsi sugli altri. Possono essere i bambini che picchiano gli altri, fanno i capibanda, o fanno male agli animali. Prepotenti, rissosi, che istigano gli altri a picchiare i compagni. Cercano compagnia per potersi imporre e comandare. Superbi, altezzosi, imitano gli adulti. Bambini che hanno la tendenza a volersi imporre selezionano i compagni di gioco eliminando i più deboli o i diversi. Spesso picchiano i coetanei che non stanno alle regole che loro stabiliscono o che non li riconoscono come capi.

Il pensiero di Edward Bach:

“Persone molto capaci, certe della propria abilità, sicure di riuscire. Questa loro sicurezza le porta a pensare che sarebbe un bene per gli altri se si convincessero a fare le cose come le fanno loro, o come sono certi sia giusto. Persino nella malattia danno ordini a chi le assiste.” (E. Bach – I 12 guaritori e

Il fiore di Bach Vine aiuta ad “ammorbidire” il tuo bambino, facendolo diventare più tollerante, comprensivo e disponibile verso gli altri.

Inoltre l’utilizzo di questo rimedio calma il forte entusiasmo e induce un rilassamento delle tensioni fisiche e mentali, oltre che insegnare a confrontarsi con gli altri in modo più equilibrato e sereno. Inoltre rallenta il battito cardiaco, aiuta a non eccedere, a non imporre il proprio aiuto e a non convincere gli altri delle proprie idee. Il rimedio floreale evoca lo spirito di servizio e l’amore verso gli altri. Trasforma la volontà di dominio in carisma, in fascino. Esercita il potere in modo equanime, si impone per saggezza e autorevolezza. 

Lo aiuta a farlo diventare da grande un leader positivo. Ossia  un leader naturale, solido e coerente con le proprie motivazioni, apprezzato dai subalterni, con capacità di delegare, un comandante naturale, efficiente, fiducioso in se stesso, che sa dare un grande aiuto in caso di emergenza e riesce ad integrare potere e servizio. Facilita l’armonia con il prossimo, e lo aiuta a collegare il cuore alla testa, per diventa un capo formidabile che riesce a guidare un’azienda, ma senza comandare e mettendo a proprio agio i suoi dipendenti.

Oltre i benefici che ho ricevuto nell’utilizzo di quest’essenza essenza floreale (anch’io sono una Vine!), c’è un testo importante che mi hanno accompagnata nel mio percorso di genitore: il libro di Thomas Gordon “Genitori efficaci”, che mi ha permesso di gestire una miriade di situazioni e problematiche  nella relazione con i miei figli.

Come aiutare il tuo bambino a comportarsi in modo accettabile?

Ad esempio: mio figlio continua a giocare a pallone nel cortile sotto casa, nonostante gli abbia ricordato più volte che tra poco dovremo uscire.

Dice Gordon nel suo libro: “Questo è un tipico conflitto tra genitore e figlio. Non è né colpa del genitore, né del figlio, ma è un problema che appartiene alla relazione genitore figlio.

In un rapporto, il momento del conflitto coincide con il momento della verità; è un momento critico che può cagionare risentimenti difficili da dissipare, ostilità, danni psicologici. I conflitti possono allontanare le persone o avvicinarle in un’unione ancora più intima; essi contengono il seme della distruzione e quello di un’unità più consolidata; possono far esplodere guerre o generare una comprensione reciproca ancora più profonda.

Come risolvere i conflitti è probabilmente l’aspetto più critico del rapporto tra genitori e figli. E quasi tutti i genitori detestano fare l’esperienza del conflitto, sono profondamente scossi quando questo insorge e piuttosto confusi su come affrontarlo in modo costruttivo. In realtà sono rare le relazioni in cui, dopo un certo arco di tempo, i bisogni di una persona non entrano in conflitto con quelli di un’altra.

Quando due persone qualsiasi convivono, il conflitto è destinato ad accadere perché le persone sono diverse le une dalle altre, pensano in modo diverso, hanno bisogni diversi e aspettative che non sempre coincidono.

il conflitto è però anche un occasione importante per il figlio, per imparare a gestirlo ed essere poi preparato ad affrontarlo nella vita. Il punto importante non è la quantità di conflitti che insorgono, ma come si riescono a risolvere. Quando insorge un conflitto tra genitori e figli, la maggior parte dei genitori cerca di risolverlo a proprio favore in modo che il genitore vinca ed il figlio perda. Poi, ci sono alcuni genitori che cede alle richieste dei figli per timore di affrontare il conflitto. Quando un genitore impone la propria soluzione ad un conflitto, il figlio avrà ben poco motivo o desiderio di aderire a quella decisione, perché si sente costretto a farlo.

Ad, esempio, un ragazzo che non collabora è un ragazzo i cui genitori gli hanno negato la possibilità di cooperare. Ogni volta che un genitore costringe un figlio a fare qualcosa ricorrendo al proprio potere e alla propria autorità negano a quel figlio la possibilità di imparare a responsabilizzarsi.

Ma esiste un modo di risolvere il conflitto senza perdenti o vincitori. Anzi, entrambi le parti vincono perché si accordano insieme sulla soluzione al problema. La formula è la seguente:

I bisogni del genitore e quelli del figlio si scontrano. Il genitore chiede al figlio di partecipare alla ricerca comune di una soluzione accettabile. Chiunques dei due può suggerire possibili soluzioni che vengono poi valutate e analizzate in modo critico da entrambi. Alla fine si approda insieme ad una soluzione accettabile per entrambi. Nessuno è costretto a svendersi una volta che la soluzione è stata scelta perché ambedue l’hanno accettata. Nessun potere è chiamato in causa. ”